Perché Alchemy sembra una buona idea

Perché Alchemy sembra una buona idea

È trascorsa meno di una settimana dall’annuncio ufficiale di un nuovo formato esclusivamente digitale che approderà domani su Magic Arena: Alchemy.

I dettagli al riguardo sono stati illustrati non in uno, non in due bensì in tre articoli, quindi chi si era perso la notizia o desidera semplicemente approfondire può documentarsi sui link appena forniti.

Come di consueto, quando arrivano novità del genere la comunità di giocatori non manca certo di esprimere critiche e perplessità. Dopo aver esaminato l’argomento insieme alle discussioni che lo circondano, ho deciso di scrivere questo articolo per condividere le mie riflessioni e argomentazioni (sia contro, che a favore) sul nuovo formato.

Vi auguro perciò buona lettura, sperando di riuscire a conquistare il vostro consenso (o quantomeno di aiutarvi a tracciare un bilancio) e di stimolare discussioni costruttive.

Nomen Omen

In “sostanza” (perdonate il gioco di parole) Alchemy, ovvero alchimia, non sarebbe che la risposta alla seguente domanda:

Come sarebbe il formato Standard se Magic esistesse e fosse stato ideato esclusivamente per essere giocato in digitale senza una versione fisica?

Si tratterebbe quindi dell’ennesimo esperimento, di una nuova ricerca per la giusta “formula” con cui far funzionare le cose. E, come per ogni altro formato, saranno proprio i suoi giocatori a fungere volontariamente da “cavie”.

Forbidden Alchemy (Innistrad) di David Rapoza
  • PRO – Sarebbe uno strumento per ottenere dati molto più precisi e attendibili su carte, interazioni, meccaniche, metagame e tanto altro che contribuirà a migliorare design e bilanciamenti di future carte ed espansioni.

“Copiano Hearthstone/Legends of Runeterra, che scocciatura” è stato uno dei commenti più gettonati nelle discussioni.

Per quanto mi riguarda, prendere ispirazione dai migliori è spesso sintomo di star facendo la cosa giusta. Inoltre, sono convinto che molte delle persone che hanno scritto quel genere di commento sono le stesse che tempo fa criticavano l’assenza di bilanciamenti frequenti e mirati dal gioco proprio durante i confronti con i suoi competitor digitali.

Metallic Mimic (Aether Revolt) di Zack Stella

Economia e Sostenibilità

Cercherò di farla più semplice possibile. Il “costo” è in termini di carte jolly (wildcards):

  • PRO – Per chi giocava principalmente Standard e vuole giocare anche Alchemy o convertirsi esclusivamente a quello, il costo sarà leggermente più alto, quindi comunque “sostenibile”;
  • PRO – Per chi giocava principalmente Historic e vuole passare a Standard e/o Alchemy, il costo sarà più o meno lo stesso se non inferiore;
  • CONTRO – Per chi giocava principalmente Historic e vuole giocare anche Alchemy il costo sarà sicuramente più alto. Il quanto dipende se, oltre alle carte di questo nuovo formato, continueranno ad aggiungere roba esclusiva per Historic (spoiler: probabilmente sì);
  • PRO – Se non ve ne frega niente di Alchemy e Historic (o del costruito in generale), per voi non ci saranno differenze di costo.

In pratica, l’unico vero problema sarà per chi continuerà a giocare Historic (che, ricordiamo, era un formato insostenibile già da tempo. Semplicemente adesso il suo costo aumenterà ulteriormente). Fra l’altro, non ci si può neanche lamentare dell’introduzione di carte digital-only e facilmente manipolabili nel formato perché non sono certo una sorpresa per Historic.

Chi ha continuato a giocare Historic dopo novità degli ultimi mesi l’ha fatto un po’ “a suo rischio e pericolo”, è vero, ma di una cosa si può lamentare:

  • CONTRO – I bilanciamenti mirati delle carte non verranno in alcun modo rimborsati.

Qui non ci siamo proprio. Siamo d’accordo sul fatto che modificare una carta sia diverso da bannarla, ma a volte le conseguenze potrebbero risultare le stesse per entrambi i procedimenti. Su questo son d’accordo chi paragonava il gioco ai competitor: se devi imitare, fallo bene.

Non pretendo che mi rimborsiate wildcards che non ho speso (ad esempio per le carte “regalate” dopo aver trovato una carta in Standard che ha una versione alternativa in Alchemy), però quelle create appositamente sì. Questo è un discorso molto più ampio che coinvolge anche l’economia in generale del gioco, quindi mi fermerò qui per non divagare.

Da apprezzare il fatto che, a differenza delle Antologie, oltre ad essere “craftabili” tramite jolly le carte di Alchemy potranno essere trovate negli appositi pacchetti, con tanto di protezione duplicati.

But It's Honest Work | Know Your Meme

Va bene la quantità, ma la qualità?

Parlando di numeri e di pubblico, è bene ricordare che al giorno d’oggi i giochi di carte fisiche come Magic risultano anacronistici. Questo non significa che non possano ancora affascinare o appassionare, ma che non possono più contare quanto una volta sui metodi di trasmissione del passato, in quanto non più sostenibili.

  • PRO – La sua nascita è un probabile sintomo di aumento di utenza e/o volume di gioco.

Sembra quasi passato in sordina che l’aggiornamento che porterà il nuovo formato aggiungerà diverse code di gioco:

  1. Quella di gioco “libero” (dove attualmente è possibile giocare partite secche e non classificate in Standard o Historic) adesso includerà anche Alchemy;
  2. Alchemy non classificata “tradizionale” (incontri alla meglio di 3);
  3. Alchemy classificata “veloce” (partita secca);
  4. Alchemy classificata “tradizionale”;
  5. Historic non classificato “tradizionale”;
  6. Eventuali eventi constructed formato Alchemy.

Se anche solo metà di queste nuove modalità dovesse sopravvivere fino al rilascio della prossima espansione, per me sarà la conferma che Arena ha aumentato il suo bacino di utenti e che Magic viene giocato ancora di più.

Se invece continuate a credere che Arena o MtGO non siano “il vero Magic”, forse stavate cercando questo articolo.

  • CONTRO – Gran parte dell’utenza che beneficerà di questi cambiamenti saranno i cosiddetti “giocatori invisibili”.

Io li ho visti e conosciuti, ma sono sicuro che anche voi siate consapevoli della cosa. Per quanto Magic si stia impegnando a diventare “popolare”, quelli che davvero seguono attivamente e s’interessano al gioco (compresi voi che state leggendo) sono solo una frazione dei giocatori.

C’è gente che non sa cosa sia il meta e non conosce neanche le regole, che effettua l’accesso perché vuole giocare con le figurine anche solo 10 minuti per divertimento, oppure perché gli piace collezionarle. Subisce passivamente i cambiamenti e non gliene frega niente del Modern, dei Secret Lair né dei mondiali. Interagisce poco o per niente con la comunità: insomma, i cosiddetti “kitchen players” esistono sia in versione digitale che dal vivo e sono molto più numerosi di quel che credete.

Invisible Stalker (Innistrad) di Bud Cook
  • CONTRO – Per queste persone e per i nuovi giocatori vedere più versioni della stessa carta e più formati molto simili sarà molto disorientante.

Immaginate una persona che ha appena iniziato che cerca di capire perché la carta che conosce su Arena non fa la stessa cosa dal vivo nonostante abbia lo stesso nome e la stessa illustrazione.

D’altro canto, esistono anche giocatori “attivi” ma esclusivamente digitali: che sia per motivi economici, di tempo o geografici, loro possono permettersi di giocare a Magic solo e soltanto su Arena. Sono fra gli utenti che giocano di più e che subiscono maggiormente il ristagno dei formati, quindi si annoiano in fretta.

Messe assieme, queste due fasce di giocatori formano non solo la fetta più grande dell’utenza ma, con tutta probabilità, anche quella che produce maggiori introiti. Io credo che, soprattutto per i primi tempi, Alchemy diventerà il luogo ideale per le persone che rispondono a questo identikit. Però non finisce qui, perché la sua espansione è già stata tracciata.

Competitivo

“Di già?”

Ebbene sì: oltre alle code classificate, anche i Qualifier Weekend e gli Arena Open.

  • CONTRO “Ma non era destinato ai giocatori digital-only e ai più casual?”
Wait! ...nevermind. - Album on Imgur

Anch’io avevo capito questo. Però metti che la gente dice che il formato è brutto senza nemmeno guardarlo: poi gli unici a giocarlo saranno quelli di cui abbiam parlato sopra… quindi, per sicurezza, verremo tutti “fortemente incentivati” a giocarlo.

Se i sintomi di cui abbiamo parlato sopra erano un chiaro segnale dell’aumento di giocatori, questa invece per me è l’ennesima, ufficiale ammissione del fallimento dello Standard come formato di punta del gioco, competitivo e non, digitale o fisico. Ma anche questa non è una novità, giusto?

“Un formato esclusivamente digitale utilizzato per competizioni?”

Esatto. E non si tratta di una novità: abbiamo avuto Qualifier Weekend, Arena Open e addirittura Campionati con Historic (anche con discreto successo), perciò onestamente non vedo la differenza.

“Quindi niente più viaggi in giro per il mondo per giocare?”

Che vi piaccia o meno, a prescindere dagli impedimenti dovuti alla pandemia l’organizzazione degli eventi di alto livello risulta molto più comoda online. La loro normalizzazione era solo questione di tempo, e comunque questo non significa che non ci saranno mai più eventi grandi o importanti svolti dal vivo.

“Come faranno i professionisti, gli aspiranti tali e i giocatori più competitivi in generale a star dietro a tutti questi cambiamenti?”

Bella domanda, me lo chiedo anch’io. Suppongo come hanno sempre fatto: dedicando più tempo al gioco. Oggi più che mai, fra i requisiti di un professionista di Magic (sempre che questa figura esista ancora) spicca certamente la flessibilità: per essere “un vero campione” è necessario saper giocare tutto o quasi, mentre se ti specializzi su un singolo formato o su una piattaforma di gioco le tue possibilità saranno molto più limitate.

Materiale Contro Digitale

Lo Standard cartaceo, si sa, risulta spesso essere un formato “capriccioso” per i motivi più disparati: economici, competitivi, tempistici a livello logistico e di mercato. Perché quindi non provare a svincolarsi da questa quantità non indifferente di impicci?

  • PRO – Formato molto più fresco, frizzantino e bilanciato.

Ben venga un formato che non annoia, leggo ogni giorno di gente che si lamenta della monotonia dello Standard quindi sono sicuro che tutte quelle persone saranno contente. Vero?

  • CONTRO – Possibilità di contaminazione dal digitale al cartaceo.

Abbiamo già diversi precedenti, alcuni anche piuttosto importanti, riguardanti questa preoccupazione. Il caso Companion è il più iconico, ma per la stessa questione di principio va bene anche solo la modifica funzionale del Compagno di Ajani.

La versione originale di Lurrus
Versione “aggiornata”
La versione originale di Ajani’s Pridemate
Versione “aggiornata”

Ricordo una battuta che mi è rimasta impressa quando, giocando in negozio, un ragazzo infastidito dalle parole del suo avversario mi chiama al tavolo per chiedere se la sua creatura è davvero considerata di un sottotipo che non era scritto. Alla mia conferma, la risposta è stata “ormai non si capisce più un c*zzo, come dovrei fare a saperlo io se non gioco competitivo?”.

Ok, forse la sua reazione è stata esagerata e qualcuno potrebbe rispondere “chi se ne frega, tanto finché non vai a giocare tornei non importa”. Però il punto del discorso è che mi auguro fortemente che ciò che dovrebbe essere la parte migliore del digital-only non tiri fuori il peggio della sua controparte cartacea.

Ho fornito un “cattivo esempio”, quindi adesso ve ne propongo un paio che invece considero virtuosi: nomi di Godzilla, carte promozionali esclusive o di set non legali con bordo argentato e, infine, Conspiracy.

Conclusione

Paradossalmente, “sulla carta” Alchemy sembrerebbe una buona idea essendo destinata all’utente medio di Arena. Tuttavia non è oro tutto quel che luccica: alcuni degli aspetti negativi e dei rischi di cui abbiamo discusso, a mio avviso, potevano essere gestiti meglio.

Oltretutto, non è vero che questa novità sia “una cosa in più, che non toglie nulla a chi non interessa” com’è stata presentata. Questo mi infastidisce parecchio perché, a conti fatti, sarà effettivamente vero per poche persone.

Ludicamente parlando il nuovo formato mi risulta indifferente. Non credo lo giocherò, perché su Arena io non gioco il costruito in generale per mancanza di tempo e voglia di star dietro a tanti formati.

Non resta altro che vedere come si evolve la situazione. Nel frattempo fateci sapere se sete d’accordo o meno!