“Tutti che Netdeckano, si è perso il vero spirito di Magic!”

“Tutti che Netdeckano, si è perso il vero spirito di Magic!”

Ovvero quando la realtà supera la fantasia.

Definizione di Netdeck: qualsiasi mazzo copiato da Internet o da tornei pubblici. La pratica di utilizzare tali mazzi viene chiamata “netdecking”.

Non è facile riuscire ad argomentare quando l’oggetto del discorso è una filosofia di gioco, in questo caso ripudiare completamente o quasi il giocare con deck non creati da se.
Difatti il mio obiettivo non è quello di dire cosa è giusto e cosa è sbagliato ma rendere noto cosa porta i giocatori a prendere alcune decisioni.
Decisioni che ai novizi (e non) possono inizialmente sembrare prive di passione e che portano “alla morte del gioco”.
Partiamo.

Ritorno al Futuro
Posso dire con certezza di far parte di tutti i gruppi possibili e immaginabili di Arena, sia italiani che internazionali. O almeno di quelli con un numero decente di utenti.
La permanenza in questi gruppi mi ha convinto di una cosa: il giocatore medio di Arena non è il nuovo giocatore che prima non conosceva MtG ma il giocatore che giocava X anni fa al cartaceo, abbandonato solitamente per motivi economici, che una volta scoperta la versione digitale gratuita è tornato entusiasta nel mondo creato da Garfield.
Faccio parte anche io di questa categoria e quindi mi è noto un elemento tipico degli anni in cui giocavo: la beata ignoranza.
Ai tempi, a causa della scarsa diffusione di internet, era veramente difficile venire a conoscenza di liste create da altri e che avevano fatto risultato. Chi le conosceva se le teneva per se e riviste come Oracolo e Card Player Magazine erano (almeno nel mio caso) custodite gelosamente dai negozianti per evitare che tu venissi a conoscenza del VERO prezzo delle carte che ti vendevano.
In alcuni casi limite non sapevi neanche dell’esistenza di un circuito competitivo.
Di conseguenza, complice l’inesperienza, si giocava quello che si aveva.
La maggior parte degli amici faceva lo stesso e di certo non si trattava di mazzi Tier.
Ma non è che i mazzi OP non esistessero.
C’erano eccome, semplicemente le liste non giravano come girano adesso grazie a internet.
Quindi la realtà non è “prima Magic era un gioco più equilibrato, più friendly”.
Era solo un “mondo protetto”, caratterizzato dall’assenza di informazioni. Altrimenti avremmo vissuto un ambiente uguale a quello che oggi viviamo su Arena, fatto di mazzi Tier e scombate.

Troppo forte questa COMBO!”

cit. Me, da ragazzino

Il Fattore Tempo
Uno dei motivi per i quali i giocatori netdeckano è la mancanza di tempo.
Chi non può di vivere di Magic di solito non ha tante ore a disposizione durante la settimana da dedicare al Theory Building e ai test.
Quindi preferisce affidarsi, per quelle poche ore disponibili, a deck già consolidati che gli assicurino un winrate decente in modo da rendere più piacevole e meno frustrante possibile la propria sessione di gioco.
Penso sia una decisione non condannabile.
Inoltre, se parliamo di tempo, c’è anche un’altra cosa da prendere in considerazione.
I giocatori pro e semi-pro (dai quali si copiano le liste) investono un numero di ore nella loro passione che va dalle 4 alle 12 al giorno, a seconda del periodo e dell’esperienza accumulata negli anni.
Mentre tu giocando un’oretta la sera a una settimana dall’uscita della nuova espansione avrai ancora una vaga idea di cosa fare, loro molto probabilmente avranno già accumulato almeno una quarantina di ore di test.
Vien da se che il tempo che loro dedicano al gioco sarà sempre superiore (sia in termini di qualità che di quantità) a quello del giocatore medio e che quindi arriveranno a conclusioni (relativamente a deck, performance, matchup, ecc ecc) molto prima di quest’ultimo.
Questo non per dire che se non sei un pro è inutile che ti sforzi a creare ma semplicemente che c’è un numero limitato di combinazioni performanti all’interno di un formato e loro le scopriranno quasi sempre prima di altri già solo grazie al fattore tempo.
Netdeckare, in questo caso, è una scorciatoia verso il competitivo.
Se sei interessato a quello ma non hai tempo a disposizione è una pratica che non ti puoi permettere di ignorare.

Non è un paese per Timmy
Nello slang di Magic il giocatore “Timmy” è il giocatore che vuole soprattutto divertirsi e preferisce la socialità e l’emozione che il gioco offre piuttosto che la competizione (il contrario dello “Spike”).
Arena però non è un luogo dove questo modo d’essere viene incoraggiato.
Oltre alle motivazioni del “Fattore Tempo” di cui sopra, si aggiungono un altro paio di elementi:

1) Che si tratti di ladder, di sfide giornaliere, di eventi limited e/o constructed, c’è quasi sempre una ricompensa in palio. Di conseguenza l’obiettivo principale di molti, oltre a divertirsi, sarà comunque cercare di vincere il più possibile per ottenerla. E per vincere devi usare deck performanti.
Giusto o sbagliato che sia, questo è l’atteggiamento che rende difficile l’esperienza di chi vuole provare deck di propria creazione e/o fuori meta, quasi sempre destinati a schiantarsi contro i Tier.

2) In real costruire un mazzo fuori meta non richiede solitamente un investimento eccessivo di denaro, quindi lo fai a cuor leggero anche solo per farti due risate.
Su Arena no. Perché la rara forte vale quanto una rara da 1 centesimo. Di conseguenza investire risorse limitate in un deck “sperimentale” potrebbe essere una cosa di cui potresti pentirti amaramente una volta appurato che non funziona. Non è quindi del tutto sbagliato il pensiero di investire le proprie risorse in qualcosa che sai già che funziona, almeno inizialmente.

Non so se sono riuscito ad attenuare il vostro odio verso la “malignità” del netdecking.
Quello che però posso suggerirvi, per concludere, è che il netdecking può essere visto anche come un modo per crescere come giocatori.
Perché, soprattutto se sei un giocatore inesperto, solo netdeckando (citando Jeff Sheerin):

– imparerai come appare un mazzo ben costruito.
– imparerai linee di gioco avanzate
– imparerai a battere altri mazzi di livello superiore.

Alla prossima!

Approfondimenti:
The Truth About Netdecking
More Ways To Win – The Art Of Netdecking
Is There A Place For Netdecking In Magic: The Gathering?