Raffigurazione del Razzismo in Magic – Approfondimento

Raffigurazione del Razzismo in Magic – Approfondimento

Probabilmente, se in queste ore avete aperto canali social tematici su MtG, avrete letto dell’articolo pubblicato ieri dalla WOTC riguardate l’esclusione e la condanna di alcune carte considerate razziste.
Azione sicuramente dettata anche dal contesto sociale attuale USA, che spinge a una presa di posizione e a una sensibilizzazione relativamente alla discriminazione e al razzismo.
Dopo un più che dovuto focus su una particolare carta (più avanti spiegherò il perché), ovvero Invoke Prejudice


ci presentano una liste delle carte incriminate:

  • Cleanse
  • Stone-Throwing Devils
  • Pradesh Gypsies
  • Jihad
  • Imprison
  • Crusade

In allegato, la seguente dichiarazione:

Al posto delle immagini di queste carte ci sarà la seguente dichiarazione:
“Abbiamo rimosso questa imagine dal nostro database a causa della sua illustrazione razzista, il testo, o la combinazione delle due cose. Il razzismo in ogni sua forma è inaccettabile, e non ha spazio nel nostro gioco, nè altrove.”
In aggiunta, queste carte saranno bandite in tutti i tornei sanzionati.
C’è molto altro lavoro ancora da fare mentre lavoriamo per rendere i nostri giochi, le nostre community e la nostra compagnia più inclusive. Sappiate che lavoriamo ogni giorno per essere migliori e vi ascoltiamo. Non vediamo lora di condividere molti altri piani con voi, mentre i nostri giochi e la nostra organizzazione si evolvono.

Ora, in una prima reazione a caldo, tutto ciò può sembrare un’esagerazione.
Alcune cose dovrebbero star fuori da un gioco di carte, dopotutto è solo fantasia, il politicamente corretto sta uccidendo tutto.
Diventa facile anche fare dell’ironia con cose tipo “E allora mo che fanno? Bannano anche Calcificazione di Massa?”.


Poi però, riflettendoci un attimo, si potrebbe pensare che, essendo uomini bianchi etero in un contesto sociale costruito da e per uomini bianchi etero, forse è necessario un piccolo approfondimento per almeno cercare di capire cosa potrebbero provare persone che non hanno vinto quello che alcuni considerano il “primo premio al bingo della genetica”.

  • Invoke Prejudice: mi sembra abbastanza lampante. L’art è un chiaro riferimento al KKK e il nome non lascia spazio a interpretazioni.
    Se ancora non vi è chiaro, provate a immaginare degli ebrei che vedono su questa carta un art raffigurante delle SS.
    Se non bastasse, l’artista è dichiaratamente filo-nazista e l’ID della carta nel gatherer è 1488.
    Per chi non lo sapesse, il 14 e l’88 sono due numeri legati ai movimenti nazisti in quanto il 14 richiama le “Quattordici Parole” (noti slogan nazisti) e l’88 richiama le lettere HH (Heil Hitler).
  • Cleanse: il nome della carta è traducibile in “pulizia/purificazione” ma anche in “purga” che, se guardiamo la storia, era un metodo per allontanare ed eliminare individui considerati indesiderabili. L’effetto della carta fa il resto.
  • Stone-Throwing Devils: l’art ritrae dei diavoli che si divertono a lapidare qualcuno/qualcosa fuori visuale, ma lo sfondo ritrae quella che può sembrare una moschea.
  • Pradesh Gypsies: probabilmente si è deciso di includere la popolazione Rom in questa presa di coscienza.
  • Jihad: di certo, soprattutto dopo il 9/11, un richiamo alla Guerra Santa non è gradito e rientra nelle tematiche ritenute da lasciare fuori (religione).
  • Imprison: uomo di colore, imprigionato con quella che sembra la Maschera di Ferro. Non credo di dover aggiungere altro.
  • Crusade: siamo più o meno sul livello di Jihad, uno dei periodi storici più bui dell’umanità.

E’ probabile che in futuro vedremo altre carte entrare nella cerchia degli “errori” commessi in passato e già sono molti gli utenti che ne segnalano altre.
Alla luce di tutto questo, quindi, forse non è un’azione del tutto campata in aria quella fatta dalla WOTC e, anche se potrebbe sembrare fatta giusto per cavalcare l’onda, mi verrebbe da dire meglio tardi che mai e spero continui la sensibilizzazione sul tema.


Sei d'accordo con l'azione intrapresa dalla WOTC?

La prima parte dell’articolo termina qui.
Ora però vorrei proporvi un approfondimento sul tema.
Ovviamente siete liberi di chiuderla qua ma se desiderate saperne di più sul contesto che ha contribuito a spingere verso questa azione vi invito a seguirmi per vedere che la tana del bianconiglio è più profonda di quanto si veda in superficie.

Approfondimento

Dopo aver letto l’annuncio pubblicato dalla WOTC ho effettuato qualche ricerca e mi sono imbattuto nell’articolo “Wizards of the Coast accused of pervasive ongoing racism” risalente a 2 giorni fa.
L’articolo prende nota delle azioni di solidarietà al movimento Black Lives Matter da parte della WOTC, in particolare su Twitter troviamo diverse prese di posizione (dal messaggio di solidarietà al “Black Square“).
Ma da anche visibilità alla lettera aperta scritta Zaiem Beg, lettera che è stava più volte portata all’attenzione degli impiegati WOTC più attivi nei canali social.
Egli è importante membro della Magic: Tha Gathering Community di Seattle con molta esperienza in questo ambiente.
Questa lettera descrive un’immagine diversa della Compagnia, definendola come “inequivocabilmente razzista”.



Da qui in poi le informazioni si diramano in una serie di link, video e foto, quasi fosse un dossier sulla condotta etica della WOTC degli ultimi anni.
Con la consapevolezza di non poter riportare tutto integralmente, sia per questione di spazio sia per non fare troppa confusione, cercherò di mettere in risalto quelli che credo siano importanti spunti di riflessione.
La lettera scritta da Zaiem pone innanzitutto l’attenzione su un’altra lettera aperta (3 Giugno) ad opera di Lawrence Harmon che commenta le recenti (e non) azioni della WOTC in relazione alla “black player base”.

Difatti nei giorni scorsi la Compagnia ha voluto, con alcuni post su twitter, mettere in luce la black people MtG community.


Ora, seppur l’iniziativa possa essere ritenuta lodevole, molti l’hanno interpretata in questo modo:


Da qui, si passa a far notare tutta una serie di elementi che presi singolarmente potrebbero aver poco impatto sulla nostra bussola /etica morale ma che visualizzati nel loro insieme potrebbero far storcere il naso a qualcuno.

  • Nel mese di febbraio, che in USA e Canada corrisponde al “black history month“, non viene annunciato/lanciato nessun prodotto legato a tale commemorazione.
    In compenso viene annunciato il Secret Lair – Thalia: Beyond the Helvault, “one of the game’s most recognizable white women“.
  • Si critica la composizione della Gatewatch, in quanto “the darkest member is a white-passing ‘Greek’ man“.
  • Si fa notare che sia Tezzet che Teferi siano assimilabili a stereotipi narrativi legati al colore della loro pelle.
    Il primo “Grew up in an abusive household->Found Refuge in street gangs->Starts an underground criminal organization->Teaches Jace everything he knows->Is crippled and left for dead-> Enslaved by Nicol Bolas“.
    Il secondo, se si guarda soprattutto il set Dominaria, è identificato nell’archetipo noto come “Mystical Magical Negro“, personaggio ricorrente nelle fiction americane.

La lettera continua toccando anche il settore competitivo di MtG.
Si evidenzia il fatto che, nel roster del Mythic Invitational Boston 2019, è assente Greg Orange (si, lo stesso giocatore messo in luce da uno dei post su twitter visti in precedenza)
Non fu invitato, nonostante a quel tempo fosse 5° nel ranking mondiale.



Andando oltre il riferimento alle argomentazioni portate da Lawrence Harmon, Zaiem Beg continua raccontando storie, testimonianze ed episodi ritenuti da lui negativi per una compagnia che si definisce non discriminante e che si professa dedita all’inclusione sociale.

Come, ad esempio, disparità in relazione ad assunzioni e trattamenti lavorativi riguardanti persone di colore oppure inside joke ritenuti di cattivo gusto come quello del Consulate Dreadnought.

Consulate Dreadnought

(Il fatto che sia una creatura 7/11 in un set come Kaladesh, con un ambientazione che richiama l’India, è stato ritenuto un inside joke di cattivo gusto in quanto esiste una catena di negozi low cost chiamata proprio “Seven-Eleven” dove lavorano principalmente persone provenienti dal sub-continente indiano. NdR)

Zaiem Beg passa poi a descrivere il rapporto tra impiegati e compagnia come un rapporto di paura, dove nessuno può permettersi di contrapporre la sua visione personale (sia privatamente che pubblicamente) a una dichiarazione ufficiale.

Social media activity is closely monitored. If this note gets shared on Facebook, no Wizards of the Coast employee or content creator, no CFB writer, no Arena streamer, no podcaster is likely to engage with it in any way. Not a like on a tweet. Not a Facebook react. Doing that carries too high a risk of the silent death penalty.

Inoltre queste limitazioni toccano non solo gli impiegati ma anche i giocatori coinvolti direttamente con la WOTC, come i membri della MPL.


f. You shall not make any statement, oral or written, that ridicules, libels, slanders, makes fun of, is injurious to, or places in a negative light the MPL, the Games, the League, WOTC, and Hasbro (including for each its employees or other competitors).

Nell’analisi non viene tralasciato neanche il settore artistico e, se siete appassionati di cinema, potreste notare qualche similitudine con le basi delle critiche mosse ad Hollywood in anni recenti.



In conclusione posso dire che la ricerca mi ha portato a conoscenza di alcuni aspetti a me ignoti e/o che non avevo preso in considerazione.
E sui quali continuerò a riflettere nei prossimi giorni.

Quello che posso dire al momento è che mentre alla lettura dell’annuncio il primo pensiero è stato “che esagerazione”, adesso sono più portato a pensare “mi sembra un buon inizio”.