Phyrexia: storia di un incubo meccanico. L’Eredità di Urza

Phyrexia: storia di un incubo meccanico. L’Eredità di Urza

“Il piano di Urza per fermare Phyrexia fu una scommessa. Oggi, la Chiesa di Serra lo venera come un santo, ma persino gli angeli riconoscono la sua componente di follia. Onore dunque a Sant’Urza, protettore degli artefici, dei pazzi e degli scommettitori.” –Lyak, Tessisapere di Vithia

In questo episodio

Dominaria è in pericolo. Phyrexia sta vincendo la battaglia e solo l’Eredità di Urza può salvare il mondo dalla completa distruzione.

Riunire l’Eredità

Mentre Gerrard affrontava suo “padre” Urza, Karn, che dopo aver rinunciato al suo voto di pacifismo per salvare il giovane Capashen da Tsabo Tavoc aveva sbloccato tutte le memorie della sua millenaria vita, sfruttò il Tomo di Thran per riattivare la Cavalcavento, preparandola per il ritorno di Urza e Gerrard. L’eroe di Benalia, potenziato dagli innesti di mutaroccia voluti da Yawgmoth, si fece strada all’interno della Fortezza armato della testa dell’antico planeswalker, affrontando ed uccidendo Crovax in un duello ormai alla pari. Yawgmoth aveva infatti pianificato di sostituire il vampiro proprio con Gerrard e lo aveva quindi reso superiore all’ex compagno di avventure.

Mentre l’angelo Selenia resuscitato da Yawgmoth si alzò in volo portandosi via il moribondo Crovax, Gerrard proseguì la sua fuga attraverso la Fortezza per trovarsi di fronte al cadavere di Ertai, ucciso dal sovraccarico di una macchina che usava per torturare, uccidere e resuscitare Squee in continuazione. L’ex mago di Tolaria aveva sempre disprezzato il mozzo goblin, ma nel sottovalutare la sua goffagine, aveva commesso un errore, resuscitandolo una volta di troppo e finendo per soccombere proprio a causa di quel sovraccarico accidentale.

Gerrard e Squee utilizzarono le loro vittorie per sottomettere le forze d’invasione di Rath rimaste nella Fortezza, raggiungendo infine la Cavalcavento rinnovata da Karn, che li attendeva per salpare verso la Luna Nulla assieme a Tanhgarth, Multani e Sisay.

L’Eredità in battaglia

Nell’istante stesso in cui la nave volante partì da Dominaria, il cielo si oscurò e Yawgmoth fece il suo ingresso sotto forma di nube tossica.

Dopo una breve tappa per caricarsi di mana bianco, la Cavalcavento tornò alla Fortezza e immediatamente cominciò a bombardare la nube yawgmothiana. Il Padre delle Macchine, sapendo di non poter sopraffare i suoi rivali se non dopo un lungo ed estenuante combattimento, preferì ritirarsi verso la Nona Sfera. Lì avrebbe preparato un contrattacco perfetto, lasciando alle sue truppe il compito di distruggere i difensori di Dominaria.

Tuttavia, nel tornare verso la Fortezza, Yawgmoth realizzò che il portale con Phyrexia era stato disattivato solo pochi minuti dopo il suo arrivo a causa di una eruzione vulcanica che aveva sommerso la dimora degli evincari. Grazie all’aiuto di un gruppo di nani nativi di quella zona di Urborg, i difensori di Dominaria erano riusciti a distruggere quella che forse era la più potente arma dei phyrexiani.

L’Eredità attivata

Con le spalle al muro, l’Ineffabile affrontò la Cavalcavento, resistendo alle sue cannonate di mana bianco e distruggendo persino la semi-coscienza che solo Karn poteva percepire, quell'”anima” che si era risvegliata dopo che il golem aveva riparato e potenziato la nave con gli artefatti dell’Eredità. Resosi conto di essere di fronte alla fine, Gerrard prese finalmente piena coscienza del suo ruolo. Aveva cercato di sfuggire al destino per gran parte della sua vita, ma ora che si trovava con le spalle al muro, comprese di dover compiere un ultimo, enorme sacrificio per i suoi compagni e per tutta Dominaria.

Così, l’eroe della Cavalcavento ascoltò le parole di Urza e seguendo le sue istruzioni, attivò l’Arma dell’Eredità.

La Cavalcavento venne invasa da una luce bianca che squarciò le tenebre, disintegrando la nube tossica pezzo dopo pezzo, fino a che l’intero orizzonte non brillò della luce della vittoria. Yawgmoth si disintegrò, e tutti i phyrexiani ancora attivi, emanazioni della volontà del Padre, smisero di combattere, cadendo a terra come marionette alle quali fossero stati tagliati i fili.

Quando la luce si spense, la Cavalcavento cadde nel mare, assieme a tutto ciò che rimaneva del suo equipaggio.

Ne vuoi ancora?

Approfondimento su La Città delle Ombre: Introducendo: da dove partire per leggere la lore di magic dalle fonti?
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il ritorno di Yawgmoth
Prossimo Episodio: Martedì 14 maggio