Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il ritorno di Yawgmoth

Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il ritorno di Yawgmoth

“Yawgmoth, il cui solo nome è sufficiente a far rabbrividire la Cieca Eternità, è stato un individuo diabolico, spietato e tirannico, ma anche una persona dalla profonda intelligenza che ha saputo garantire la sopravvivenza di un intero popolo meccanico per più di novemila anni. Non c’è da stupirsi se ogni Pretore ha cercato di imitarlo.” –Lyak, Tessisapere di Vithia

In questo episodio

Dopo novemila anni di attesa, l’Ineffabile Yawgmoth abbandona Phyrexia per portare morte e distruzione su Dominaria.

L’ignobile offerta di Yawgmoth

Ignari di ciò che accadeva su Dominaria, i quattro membri rimanenti dei Nove Titani (Freyalise, Bo Levar, Lord Windgrace e il Commodoro Guff) attivarono le Bombe dell’Anima e ripartirono per difendere luoghi specifici del loro mondo, lasciandosi dietro almeno quattro sfere completamente distrutte.

Intanto, nella Nona Sfera, in quell’Arena di Phyrexia nella quale un tempo anche Xantcha aveva lavorato, Urza e Gerrard combattevano per conquistarsi il favore di Yawgmoth, in un duello truccato nel quale l’Ineffabile fece di tutto pur di distruggere l’artefice che aveva osato sfidarlo. Tuttavia, quando Yawgmoth offrì il suo premio a Gerrard, questi percepì la presenza dell’Ineffabile dietro il corpo di Hanna e sentendosi tradito, colpì e uccise la sua amata, per poi fuggire attraverso il portale con la Fortezza.

Yawgmoth trionfante

A quel punto, Yawgmoth decise di giocarsi il tutto per tutto. Una volta presa la forma di una nube tossica, il Padre delle Macchine calò su Dominaria, sterminando decine di migliaia di innocenti, compresi due dei quattro Titani rimanenti. L’apocalisse era giunta sotto forma di un Diluvio Tossico dinnanzi al quale persino esseri onnipotenti come Freyalise o Windgrace non poterono far altro che restare a guardare e che convinse Eladamri e i suoi guerrieri più fidati, reduci di mille battaglie contro gli evincari, a gettarsi dai magnigoth trapiantati in Urborg, preferendo una morte onorevole e veloce alla lenta e straziante agonia cui sarebbe andato incontro chiunque avesse respirato la nube che ormai copriva tutto il cielo.

Il trionfo di Yawgmoth sembrava ormai assoluto.

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Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La Congiunzione
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