Fiori, Ninfe e Amore

Fiori, Ninfe e Amore

Doverosa premessa: non sono un’artista, uno studioso, un professore o un critico d’arte. Sì, in pratica non sono nessuno. Questo significa che tutto ciò che state per leggere è frutto di semplice curiosità e di “ricerche” che potreste benissimo condurre autonomamente e che, per forza di cose, potrebbero non essere attendibili o autorevoli.

Rassegnatevi: utilizzerò questa cosa ogni volta che mi sarà possibile.

… un bambino di straordinaria bellezza, nato dall’unione fra un dio e una ninfa non esattamente consenziente (come spesso accade nei racconti della mitologia greca).

Il pargolo era talmente grazioso che la madre, preoccupata per il futuro di suo figlio, chiese consiglio a un indovino, il quale predisse che avrebbe raggiunto la vecchiaia “se non avesse mai conosciuto se stesso”.

“Atris, Oracle of Half-Truths” di Bastien L. Deharme

Il tempo trascorse e il bel bimbo divenne un affascinante ragazzo, bello a tal punto da far innamorare chiunque incontrasse, poco importa fossero uomini, donne, giovani o anziani. Il ragazzo, in ogni caso, respingeva tutti i loro spasimanti indistintamente, a volte anche in modo crudele.

Un giorno, mentre era a caccia di alc-ehm… cervi, venne seguito di nascosto da una ninfa, anch’ella invaghita di lui.

“Nimbus Naiad” di David Palumbo

Dopo un po’, il ragazzo si accorse che qualcuno lo stava osservando e la ninfa, uscendo allo scoperto, corse verso di lui per gettarsi fra le sue braccia ma il giovane, infastidito, la respinse come faceva con tutti i suoi ammiratori.

La ninfa, ferita, fuggì in lacrime e gli dei, udendo i suoi lamenti, punirono il ragazzo con una maledizione: era ancora nel bosco quando, chinato per bere alla riva di un ruscello, egli notò il suo riflesso sulla superficie dell’acqua.

Narciso (questo era il nome dell’affascinante giovane) rimase incantato dalla sua stessa bellezza. Dopo un po’ di tempo, tuttavia, egli realizzò che l’immagine non era altro che il suo riflesso e comprese che non sarebbe mai stato ricambiato… ma, nonostante ciò, non riuscì a far altro che ammirare con sofferenza la superficie del corso d’acqua fino alla sua morte.

“Perché mai dovrei voler distogliere lo sguardo?”

Notate qualche somiglianza?

“Alirios, Enraptured” (2020) di Kieran Yanner
“Eco e Narciso” (1903) di John William Waterhouse
“Narciso” (1890) di Jules-Cyrille Cavé

Fatemi sapere se questa specie di rubrica artistica vi piace e, come al solito, sono tutt’orecchi nel caso aveste suggerimenti, proposte, correzioni e quant’altro. Alla prossima!