Magic e Misplay

Magic e Misplay

In questo articolo riporto alcuni episodi e riflessioni maturati durante la mia esperienza in Magic, riguardanti gli errori e come gestire l’impatto negativo che generano nella nostra concentrazione. Non ho la pretesa di sapere tutto sull’argomento, ma spero che comunque le mie riflessioni vi possano essere utili.
Scrivo questo articolo prendendo spunto da una discreta delusione: dopo aver draftato un mazzo a prima vista molto interessante, termino l’evento con un immeritato 2-3 dopo alcune brutte partite, in particolare l’ultima, dove perdo malamente per un semplice misclick. Anziché tenere una terra in mano e attivare l’abilità che mi avrebbe permesso di scartarla, ci clicco sopra involontariamente mettendola in gioco. Cercherò di ricostruire la partita dato che non ho avuto la prontezza di fare uno screenshot. Potete vedere però il mazzo. Piccola nota: Shipwreck Dowser e Sublime Epiphany vanno in combo.



L’episodio scatenante

Dopo un mulligan a 6 on the play in cui tengo 3 terre, Vodalian Arcanist, Teferi’s Tutelage e Sanctum of Calm Waters sono abbastanza soddisfatto. Faccio le mie tre spell in curva, mentre dall’altra parte c’è un Boros aggro che parte con Alpine Watchdog seguito da Siege Striker e, fermatosi a 3 terre, segue con Warded Battlements, attaccandomi di quarto con un 4/3 doppio attacco e un 3/2. Prendo stoicamente 11 danni e mi appresto a macinarlo più rapidamente possibile.



Dopo il pesco-scarto garantito dal santuario mi ritrovo in mano Cancel, Sanctum of Shattered Heights e un’Isola. A questo punto vedo un’ottima giocata per ribaltare la partita, ovvero fare santuario rosso e uccidere Siege Striker scartando la terra. Purtroppo, anziché cliccare sul santuario per attivarne l’abilità, gioco inavvertitamente la terra e perdo la partita. Che dire? Arena non perdona, purtroppo.

Errori fantastici e dove trovarli

Da giocatore di cartaceo so che, spesso, anche se non si fa una giocata pulita, se l’intento è chiaro, l’avversario sportivamente può lasciarci “correggere” la giocata. Per quanto ciò accada regolarmente in un ambiente non competitivo, non possiamo pretendere che l’avversario ci faccia tornare indietro. Ho esperienze di errori di ogni tipo in real, sia miei che dei miei avversari. Spesso si dimenticano le abilità innescate, ci si scorda di statiche (Narset, Teferino, Ashiok), cambiamenti di tipo o statistiche e molto altro. Mi riferisco comunque ad errori in buona fede, dato che l’argomento cheating è enorme ed esula dall’articolo di oggi.

Voglio raccontarvi alcuni episodi che mi sono rimasti impressi. Me li ricordo perché in quanto errori palesi ho cercato di memorizzarli, per imparare da essi e non ripeterli più.

Bologna, Nazionali 2017, il mio avversario lancia Cast Out, io senza pensare dico “ok”, e poi tento di lanciare un Negate. L’intento è chiaro, ma dicendo “ok” è come se io abbia cliccato su “Resolve”. Oltretutto il mio unico permanente non terra è Chandra, Torch of Defiance, quindi neanche a dire che io possa avvantaggiarmi in base alla scelta del mio avversario. Non c’è possibilità di abuso nella mia giocata, l’intenzione è univoca, ma per le regole del gioco non funziona così.
Nella mia testa Cast Out era una rimozione (scorciatoia mentale). Solitamente, per quel tipo di magie il bersaglio si dichiara durante il lancio e, a seguire, possiamo neutralizzarle. O semplicemente ho detto “ok” senza pensare. Il judge, legittimamente, non mi ha permesso di ripetere la giocata. Peccato, ho perso la mia Chandra, ma nonostante tutto ho vinto quel game e ho imparato qualcosa.



Esempio analogo, ma su Arena: l’avversario lancia Casualties of War, in risposta il mio amico attiva Teferi, Master of Time per cercare counter, trova Dovin’s Veto, ma preso dall’euforia si dimentica che il primo click è per lo scarto e quindi scarta inavvertitamente proprio il counter.



Cos’hanno in comune le due situazioni appena menzionate e la terza in apertura di articolo? In tutti e tre i casi nell’intenzione la giocata era corretta, ma una cattiva esecuzione l’ha boicottata. In questo caso Arena può essere persino più punitiva del cartaceo e, per certi versi, questo può rivelarsi un bene se sappiamo come approfittare. Mi spiego, se siamo abituati a giocare con gli amici o al negozio sotto casa molto probabilmente sarà normale correggere una giocata o magari compieremo inavvertitamente azioni non permesse dalle regole. Il vantaggio di Arena è che, salvo bug, non permetterà mai di fare una giocata illegale o dimenticare qualcosa che influisce sulla partita. Giocheremo senza poter violare alcuna regola e potremo concentrarci maggiormente sulle giocate, ovvero quello che conta veramente. In più, ci abitueremo a non poter “tornare indietro” e quindi ci avvicineremo sempre più ad un’ottica più corretta per il gioco competitivo.

Per quanto riguarda il cartaceo ho un altro episodio da raccontare. Siamo ad un FNM (Friday Night Magic, un evento non competitivo n.d.r.) formato Standard. Lancio Scapeshift sacrificando tutte le mie terre e sto per prendere il mazzo in mano, quando il mio avversario mi ricorda di avere Ashiok, Dream Render, la cui abilità statica mi impedisce di cercare nel mazzo. Nonostante ciò, lanciare Scapeshift è legale come sacrificare tutte le terre. Pertanto non chiedo di rifare, mi assumo la responsabilità e concedo un paio di turni dopo. Per fortuna vinco il terzo game senza particolari problemi data la forza assurda di quel mazzo, sembrava veramente di giocare ad un altro livello rispetto agli altri. Se vi interessa approfondire il mazzo in questione anche se non più legale in Standard vi consiglio questo divertente articolo di Luis Scott Vargas.



Tante altre volte ho dimenticato delle innescate e, tendenzialmente, lo accetto senza chiedere di rifare dato che alcuni degli aspetti più importanti nelle partite in cartaceo sono proprio prestare attenzione allo stato del gioco e avere una conoscenza approfondita delle carte. È chiaro che, se io non posso tornare indietro, lo stesso si applica al mio avversario (soprattutto in eventi competitivi). È anche vero che ci devono essere rispetto ed equilibrio, perché se il mio avversario fa la gentilezza di “ricordarmi” una giocata sono più incline a restituire il favore. In generale, però, preferisco che ognuno si prenda le propria responsabilità e che vinca il giocatore migliore. Alla fine dei conti, il gioco è un modo per confrontarsi con noi stessi e con gli altri in un ambiente fittizio dove sbagliare non ha conseguenze gravi. Quindi permettiamoci di sbagliare e impariamo dagli errori.

Come gestire gli errori in game?

Spesso gli errori peggiori sono i più evidenti come quelli degli esempi precedenti, perché ce ne accorgiamo subito e rischiano di compromettere la nostra concentrazione. Errori grossolani come un misclick rischiano di pesare ulteriormente, influenzando le giocate seguenti se ci soffermiamo troppo a pensarci. Perciò consiglio, se proprio vogliamo ricordare l’errore, di appuntarcelo su un pezzo di carta. In tal maniera lo possiamo togliere dalla mente e metterlo per iscritto dovrebbe aiutare a liberare la mente. Possiamo fare un bel respiro, rilassarci un attimo e concentrarci di nuovo sul game, valutare su come riprendere la partita, se questa non risulta irrimediabilmente compromessa. Chiaramente per alcune persone sarà più facile che per altre (vuoi per allenamento o per carattere) e molti fattori possono influenzare la nostra concentrazione. Esperienze esterne come sport e esami universitari sono per me attività utili ad allenare la concentrazione sotto stress e al contempo anch’esse possono beneficiare di alcuni automatismi positivi acquisiti grazie a Magic.
Chiaramente quest’articolo è solo un punto di partenza, la gestione dell’aspetto psicologico del gioco non può essere imparata in un attimo, ma con la giusta teoria e la sua applicazione si può ottenere una mente allenata e resiliente agli errori.



Never punished

Un’altra cosa che può far innervosire è un avversario che gioca male, e che nonostante tutto vince, perché fortunato o per un matchup favorevole per lui. In questi casi dobbiamo pensare che probabilmente anche noi potremmo non aver giocato perfettamente, e magari la sfortuna ha avuto un ruolo, ma anche le nostre scelte hanno avuto un peso. Bisogna essere consapevoli che essere innervositi dalla sfortuna o da qualsiasi altro elemento porta inevitabilmente a giocare peggio.
Considerare fortuna e sfortuna in termini di probabilità può aiutare, talvolta saremo noi ad essere fortunati ed altre volte il contrario. Su un numero abbastanza grande di partite l’incidenza della fortuna tende a ridursi, e alla fine della fiera se alcuni giocatori si piazzano bene costantemente è altamente improbabile che siano solo fortunati.
Al contrario se ci sentiamo molto sfortunati, probabilmente stiamo sbagliando qualcosa, ma non riusciamo (o vogliamo) a rendercene conto. Pensiamo di aver dato il massimo su ogni giocata e nonostante tutto continuiamo a perdere? Forse stiamo giocando il mazzo sbagliato, e la nostra giocata migliore viene battuta facilmente dalle risposte dell’avversario. Forse i nostri avversari sono più bravi di noi, pertanto si mettono nelle migliori condizioni e sembra che le loro pescate siano sempre perfette. Un consiglio è trovare almeno una cosa che avremmo potuto far meglio e quindi migliorare un po’ rispetto alla volta precedente.



Loop negativi e Tilt

Come accennavo poc’anzi, sbagliare una piccolezza può innescare un meccanismo distruttivo. Perdere la concentrazione a causa di un errore porta a nervosismo e quindi ad altri errori. Questo loop negativo dev’essere rotto in qualche modo. Non è facile e le soluzioni sono diverse e personali. So che un discreto numero di giocatori usa “droppare” (abbandonare l’evento) a seguito di un risultato sfavorevole, il famoso 0-2 drop. Non so esattamente quali siano le motivazioni dei singoli giocatori, ma sicuramente nessuno è in uno stato mentale positivo in quella situazione. Pertanto staccare può essere un metodo per uscire dalla spirale discendente e una buona soluzione se si raggiunge lo stato di tilt. Questo stato è raggiunto dopo alcune iterazioni del loop negativo ed è caratterizzato dal forte nervosismo che impedisce di giocare decentemente. Il termine deriva dal poker che a sua volta ha preso spunto dal flipper, che dopo aver preso troppe botte si blocca impedendo di giocare.
D’altra parte avere la forza di continuare a giocare e recuperare chiudendo comunque con un buon risultato, può essere un buon allenamento, a mio avviso. Bisogna distinguere le situazioni in cui giocare ancora è solo deleterio da quelle in cui siamo abbastanza lucidi da poter continuare. Talvolta la soluzione migliore è quella di lasciar perdere e dedicarsi ad altro.



Conclusioni

Concludo con una riflessione. Dato che tutti facciamo tantissimi errori e spesso non ce ne accorgiamo, non c’è nulla di male a riconoscerli, anzi è positivo rendersene conto. Dovremmo ringraziare chi ce li fa notare (con rispetto) e possiamo farli notare con rispetto e tatto ai nostri avversari/amici a fine partita. Magic è un gioco complesso e anche i migliori sbagliano. La differenza sta nel peso che diamo agli errori e quanto ci facciamo influenzare negativamente da essi.