Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il ritorno di Gix

Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il ritorno di Gix

Quando si pensa a Gix, si pensa al mostro senza pietà dal cranio metallico allungato e dal corpo scuoiato, il Pretore per eccellenza di Yawgmoth. Sotto quegli strati di metallo, si nascondeva però un uomo viscido, codardo e pronto a qualsiasi azione pur di sopravvivere e diventare qualcuno di importante.–Lyak, Tessisapere di Vithia

In questo episodio

Mentre Urza si prepara ad affrontare nuovamente Phyrexia, Xantcha scopre un Gix redivivo e…un nuovo amore.

Gix redivivo

Nel giro di qualche mese, Urza e Xantcha viaggiarono per Terisiare e su diversi piani relativamente vicini, piazzando i vari ragni in punti strategici dai quali avrebbero potuto colpire con più efficacia. Fu durante uno di questi viaggi che Xantcha si ritrovò faccia a faccia con la sua antica nemesi: Gix.

In qualche modo, il Pretore era sopravvissuto alla Settima Sfera, gli era stato donato un nuovo corpo migliorato ed era stato nuovamente messo a capo dell’infiltrazione di Dominaria, stavolta assicurandosi di rimanere il più possibile nascosto e vicino ad un ambulatore.

Gix, che si ricordava perfettamente di lei, penetrò nuovamente nella mente dell’altra phyrexiana con l’intenzione di riconvertirla e scoprire i piani di Urza, ma ancora una volta, la ribelle riuscì a sottrarsi alla volontà del pretore, scacciandolo dalla sua mente e fuggendo via.

Ben sapendo quale effetto devastante avrebbe avuto sulla mente di Urza la notizia del ritorno di Gix, la phyrexiana ribelle tenne nascosta l’informazione. Non poté però fare a meno di rivelarla a Ratepe, con il quale, nel corso di quel lungo anno, era entrata molto in intimità, fino a sviluppare nei suoi confronti qualcosa di fino ad allora inconcepibile per un phyrexiano: amore.

Come lei, anche Rat era rimasto solo, lontano dalla sua casa, in lotta contro un avversario di cui voleva assolutamente vendicarsi e che aveva cercato di portargli via tutto, persino la libertà.

L’ora più buia per Gix

Così, quando la grande notte arrivò, Xantcha e Ratepe assistettero assieme alla terza, grande sconfitta di Phyrexia. Quando la Luna Scintillante raggiunse il suo Zenith attivando i ragni meccanici, i phyrexiani che non avevano avuto la stessa accortezza di Xantcha di proteggersi con speciali tappi per le orecchie e la bolla di Urza, esplosero dall’interno, riversandosi in strada con le bocche spalancate in urla d’agonia.

Gix, in qualche modo sopravvissuto senza danni gravi alla bomba sonora, uscì allo scoperto per affrontare Urza in persona. Il Pretore fu però costretto a fuggire verso Koilos quando vide il planeswalker cavalcare un drago meccanico fatto di pura luce. Anziché inseguirlo, tuttavia, Urza scese verso i suoi compagni, Ratepe e Xantcha. Solo dopo essersi assicurato che stessero bene entrambi e che avessero intenzione di venire con lui ad affrontare un’ultima volta Gix, si gettò all’inseguimento del Pretore.

Ma una volta raggiunte le Caverne, il trio scoprì che Gix aveva preparato una trappola per Urza. La gemma azzurra nel cranio di Gix e le pietre del potere di Urza crearono una ragnatela di magia, scatenando uno scontro di volontà tale da, apparentemente, riportare indietro nel tempo l’intera camera[1].

Vedendo le pietre di Urza scivolare lentamente verso Gix, Ratepe comprese il pericolo e chiese a Xantcha di seguirlo nella ragnatela di luce per distrarre il Pretore e permettere a Urza di vincere lo scontro. La phyrexiana, tuttavia, agì solamente quando l’antico ribelle Thran le ordinò di non interferire.

Per tutta risposta, Xantcha prese la mano di Ratepe e assieme a lui attirò l’attenzione di Gix, permettendo ad Urza di interrompere lo stallo e lanciare una sfera di fuoco così grande da invadere l’intera stanza.

La Verità su Gix

Quando il silenzio cadde, Urza era di nuovo solo, per la prima volta da millenni. Xantcha, alla fine, aveva scelto Mishra, seguendo ancora una volta i suoi desideri e trovando, infine, la pace. Quanto a lui, avrebbe onorato la sua memoria, utilizzando il suo Cuore nel suo esperimento successivo.

Nella grotta, infatti, Urza (o meglio, Xantcha prima e Urza dopo la battaglia) scoprì dei rilievi risalenti ad un’epoca lontana, dei glifi scritti in lingua Thran che raccontavano la storia della Caduta dell’Impero. Urza giunse quindi ad una conclusione: per fermare Yawgmoth, sarebbe tornato indietro fino all’epoca dei Thran, così da capire come avessero fatto a sconfiggere l’esercito phyrexiano.


Note

[1] O meglio, secondo alcuni storici, Gix stava portando indietro nel tempo le Pietre del Potere di Urza. Secondo quanto scritto dallo stesso Urza, erano le pietre a desiderare di rivedere la stanza per come era e quindi, in un certo senso, stavano ricreando l’immagine che hanno osservato per migliaia di anni.

Letture consigliate

Planeswalker, di Lyn Abbey (ENG)

Ne vuoi ancora?

Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Mishra redivivo
Prossimo Episodio: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. I primi anni di Tolaria