Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La sfida della Predatrice

Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La sfida della Predatrice

“Stando ai resoconti dell’epoca, la Predatrice doveva apparire malvagia, soverchiante rispetto alla Cavalcavento, più grande e massiccia, come se fosse stata la bulla delle navi volanti. Alcuni dei design iniziali degli ingegneri della Predatrice, le conferivano un look troppo alieno, che si scostava dall’idea di base. La Predatrice doveva ricordare un classico galeone, ma al tempo stesso doveva essere mostruosa. Fu allora che venne in mente l’idea delle mandibole.” –Lyak, Tessisapere di Vithia

In questo episodio

Dopo aver completato tutti i preparativi, la Cavalcavento parte finalmente per Rath, sfidandosi con la sua gemella phyrexiana: la Predatrice.

L’attacco della Predatrice

Una volta sconfitto Maraxus, Gerrard e il resto dell’equipaggio interrogarono Starke il-Vec. Il rathi fu ben felice di spiegare le motivazioni che lo avevano spinto a rapire Sisay e sebbene questo non gli garantì la pietà dell’equipaggio, quantomeno ottenne la loro fiducia. Finché Volrath avesse tenuto in ostaggio Takara, Starke avrebbe avuto un motivo per guidarli all’interno di Rath.

Nel peggiore dei casi, pensava, avrebbe sempre potuto tradire tutti e consegnare l’odiato Gerrard e il resto dell’Eredità a Volrath. Il furfante rathi commise però l’errore di sottovalutare. L’Evincaro sapeva bene come ragionasse Starke ed aveva già preparato una trappola.

Una volta giunta nei tempestosi cieli del mondo artificiale, la Cavalcavento fu infatti attaccata immediatamente dalla Predatrice di Greven il-Vec, un’altra nave volante molto più grande e spaventosa di quella costruita da Urza. Intenzionato a recuperare gli artefatti dell’Eredità per conto del suo signore Volrath, Greven sguinzagliò i suoi mogg, goblin modificati per essere più massicci dei loro cugini dominariani e dotati di un fiuto particolare per gli artefatti e scese in prima persona sul ponte della nave di Dominaria.

Ammunitamento a bordo della Predatrice

Subito, Greven sfidò il capitano Gerrard, ma durante il loro duello, la Cavalcavento fu colpita dai cannoni della Predatrice azionati dal primo ufficiale Vathi il-Dal. Costui aveva visto un’occasione per uccidere e sostituire Greven, ma non aveva fatto i conti con la resistenza e i riflessi sovrumani del capitano. Gerrard cadde fuori bordo, verso un destino incerto, mentre il capitano della Predatrice si salvò aggrappandosi al ponte della Cavalcavento.

Infuriato con Vathi e soddisfatto di aver comunque recuperato parecchi pezzi dell’Eredità (compreso Karn), Greven tornò sulla Predatrice, punì Vathi sbattendolo giù dalla nave e diede ordine di rientrare alla Fortezza, ignaro che nel frattempo Tahngarth si fosse nascosto a bordo.

Mirri, Hanna, Starke, Ertai, Squee, Crovax e Orim, sopravvissero quindi all’attacco di Greven, ma dovettero presto fare i conti con la dura realtà: sorprendentemente, il loro nemico era più preparato di quanto avessero inizialmente pensato, quasi come se possedesse informazioni dettagliate su di loro.

La Predatrice era preparata, i mogg a bordo sapevano cosa avrebbero dovuto cercare e la presenza di Selenia, angelo serrano che un tempo era stato guardiano e poi oggetto del desiderio di Crovax, non sembrava affatto casuale. In ogni caso, l’equipaggio aveva altro da pensare.

In fuga dalla Predatrice

Dopo un breve incidente diplomatico con un mutaforma di Volrath, risoltosi fortunatamente senza vittime, l’equipaggio della Cavalcavento si riunì a Gerrard, miracolosamente sopravvissuto alla caduta aggrappandosi ai fitti rami della foresta di Cielsudario per rallentare la propria caduta. Dopo aver affrontato un paio di tritoni di Morteacque, l’eroe della Cavalcavento aveva incontrato il leader elfico Eladamri e il misterioso Oracolo en-Vec.

Questi aveva riconosciuto in Gerrard il Korvecdal, l’Unificatore che secondo le leggende avrebbe salvato tutti coloro che si ribellavano all’autorità di Volrath[1]. Grazie a questa profezia, gli elfi e gli en aiutarono l’equipaggio a riparare la nave volante e dopo aver offerto la loro ospitalità, contribuirono anche con le loro conoscenze.

Gli elfi condussero Ertai vicino al Portale Instabile situato nel bel mezzo di Rath, dove incontrò la misteriosa Lyna dei Soltari già tempo prima incontrata dal planeswalker Urza. Grazie alle informazioni di Lyna e dei nativi di Rath, Gerrard e i suoi poterono elaborare un piano per salvare i loro compagni prigionieri dell’Evincaro.

Note

[1] Non ho trovato conferme al riguardo, ma è possibile che Urza abbia fatto propaganda anche su Rath, forse sfruttando proprio la sua alleanza con Lyna dei Soltari. Oppure, più semplicemente, anche gli en-Dal ed en-Vec, prelevati da Dominaria durante il millennio di crescita di Rath, avevano portato con sé la propria cultura, inevitabilmente influenzata dalle leggende messe in giro da Urza per preparare Dominaria alla futura Invasione Phyrexiana.

Ne vuoi ancora?

Approfondimento su La Città delle Ombre: Esplorando Rath #2: la vita su Rath
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Di nuovo sulla Cavalcavento
Prossimo Episodio: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Viaggio all’interno della Fortezza